venerdì 12 ottobre 2012

L’ETA’ DEI GRANDI INTERROGATIVI ?



 La Prof.ssa Iantomasi, idealmente sempre vicina,  vi invia la seguente poesia.


L’ETA’ DEI GRANDI INTERROGATIVI?

CHI SONO

Da qualche tempo una voce
perfida che non s’oblia
rivolge all’anima mia
una domanda feroce.

Oh come vorrei
rispondere! Son due sole
parole, due parole
 piccolissime: chi sei?

rispondere! vorrei bene
far tacere questa voce
additando la mia croce,
numerando le mie pene;

ma quando ascolto il suono
tristissimo al cuore mio
solo e tremante anch’io,
dico e ridico: chi sono?
 
              Marino Moretti

domenica 30 settembre 2012

LETTERA DELLA PROF.SSA IANTOMASI AGLI EX ALUNNI



Carissimi ragazzi,                                                          Settembre 2012                                                                                              
La scuola ha da poco riaperto i battenti e vi ha riproposto le sue “croci” e le sue “delizie”. L’anno appena iniziato sarà per voi un anno importante e faticoso, ma ricco di nuove sfide da affrontare con tutto il coraggio dei vostri giovani anni. Rimanere insieme, fare squadra, trovare ogni giorno il sorriso di un amico o la mano tesa di un insegnante vi aiuterà a discernere, a scavarvi dentro con la caparbietà necessaria per operare le scelte più adatte alle vostre esigenze.
I passi che muoverete nei prossimi mesi saranno saldi, perché le vostre orme cresceranno di dimensioni. Gli sguardi coglieranno linee di orizzonti sempre più lontani, perché sarete più alti ed i vostri occhi saranno sempre più vicini al cielo. I banchi diventeranno sempre più stretti e le sedie sempre più piccole.
Quando, guardandovi allo specchio, stenterete a riconoscervi, non temete. Ricordate che crescere è da sempre e per tutti un’opera di pazienza e costanza che contiene in sé una traccia del divino. Se, osservando piccoli uomini e piccole donne, avrete fretta di farli vivere, sappiate che ogni umana impresa degna di nota è caratterizzata da tappe, ostacoli da superare, momenti per dare il meglio di sé, attimi per scoprire le strade verso il domani.
Se durante le lunghe ore di lezione vorrete correre via, trattenetevi e lasciate, invece, le vostre menti sui libri, sulle immagini, sulle parole, perché ogni giorno tutto questo vi arricchirà, trasformandosi in futura saggezza.
Vi auguro di cuore che la scuola sappia vedervi come le persone meravigliose che siete, che possa offrirvi incontri significativi, che guardi a voi con l’amore ed il rispetto che da sempre la contraddistinguono. Auspico che la scuola sappia guidarvi verso il Bene senza imporvi le sue regole, ma condividendo un cammino. Spero che la scuola sia in grado di raccogliere le vostre provocazioni e rispondere alle vostre domande più profonde, insegnandovi il valore della dignità e quello della libertà. Desidero che la vostra sete di vita e di felicità sia soddisfatta e poi aumentata ancora. Da sempre considero le aule come luoghi di dialogo, di scambio e d’arricchimento reciproco e tali siano le vostre, in presente come in futuro. Vi abbraccio con l’auspicio che il Bello, il Buono e l’Autentico che albergano in ciascuno di voi possano accrescersi ed emergere ogni giorno di più. Buono studio a tutti. A presto.
                                                                            Antonella Iantomasi

DISATTENZIONE



DISATTENZIONE
Ieri mi sono comportata male nel cosmo.
ho passato tutto il giorno senza fare domande,
senza stupirmi di niente.
ho svolto attività quotidiane,
come se ciò fosse tutto dovuto.
Inspirazione, espirazione, un passo dopo l'altro, incombenze,
ma senza un pensiero che andasse più in là
dell'uscire di casa e del tornarmene a casa.
Il mondo avrebbe potuto essere preso per un mondo folle,
e io l'ho preso solo per uso ordinario.
Nessun come e perché -
e da dove è saltato fuori uno così -
e a che gli servono tanti dettagli in movimento.
Ero come un chiodo piantato troppo in superficie nel muro
(e qui un paragone che mi è mancato).
Uno dopo l'altro avvenivano cambiamenti
perfino nell'ambito ristretto d'un batter d'occhio.
Su un tavolo più giovane da una mano d'un giorno più giovane
il pane di ieri era tagliato diversamente.
Le nuvole erano come non mai e la pioggia era come non mai,
poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.
La terra girava intorno al proprio asse,
ma già in uno spazio lasciato per sempre.
E' durato 24 ore buone.
1440 minuti di occasioni.
86.400 secondi in visione.
Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po' di attenzione, qualche frase di Pascal
e una partecipazione stupita a questo gioco
con regole ignote.
 Wislawa Szymborska
(Da “Due punti”, Adelphi 2006)