domenica 7 novembre 2010

TABAGISMO


Dopo le attività affrontate a proposito delle forme di dipendenza che possono affliggere i giovani, abbiamo provato a comporre degli slogan contro il Tabagismo.

Tu fumerai e ti ammazzerai,io non fumerò e vivrò.
                                   (Slogan di Michele)

                                 Se fumi ti consumi.
                                      ( Slogan di Luca)

          Meno fumo più vita.
              (Slogan di Teresa)

Se una nuova vita vuoi trovare lascia il fumo,non ci ripensare.
                         ( Slogan di Teresa)

          Chi fuma uccide anche te: digli di  smettere.
                                                                                      (Slogan di Giorgio)

Se la vita ti vuoi salvare non iniziare a fumare.
                                    (Slogan di Pasquale S.)

  Se vuoi una vita salutare allora non fumare.
                                                                           (Slogan di Myriam)

                                 Il fumo ti divora,non iniziare.
                                          (Slogan di Oriana)

Il fumo è una prigione liberati da questo vizio.
                            (Slogan di Paola)
   
                 Per una sigaretta la tua vita potrebbe andare in fumo.
                                                                            (Slogan di Raffaele)

                                                                            Abbasso il fumo e W il sorriso.
                                                                                       (Slogan di Anna)

               Se tu vuoi morire il fumo devi inghiottire.
                                                                                                          (Slogan di Simone)
                                         Il fumo ti aspira.
                                          (Slogan di Pasquale F.)

Il fumo fa  male a noi e alla tasca.
               (Giuseppe e Davide)

venerdì 5 novembre 2010

IMMAGINANDO CHE…


IMMAGINANDO CHE…
L’altro giorno, dopo aver letto ed analizzato la poesia intitolata “A Zacinto”, abbiamo provato ad immaginare un possibile dialogo tra Foscolo e Ulisse.

ULISSE  -Buonasera maestro Foscolo.
FOSCOLO -Salve. Con chi ho il piacere di parlare?
ULISSE -Non mi riconosce? Io sono Ulisse, re di Itaca. Come sta?
FOSCOLO -Diamoci pure del tu e perdonami, ma vedi, non mi sento molto bene. Sono triste.
ULISSE -Perché mai? TU SEI UN GRANDE POETA. Cosa ti manca?
FOSCOLO -La mia casa, i miei affetti, la mia Zante dove sono nato. Ora è tutto molto lontano. Penso che noi abbiamo qualcosa in comune.
ULISSE -Certo che sì. Anch’io, tra mille imprese e sventure, sono già stato lontano da casa lasciando sola la mia terra e mia moglie e ho provato tanta nostalgia, molta solitudine.
FOSCOLO - E’ proprio così.Tu però hai già avuto la fortuna di tornare da loro. Io, invece, sarò destinato a morire in terra straniera.
ULISSE -Posso darti un consiglio?
FOSCOLO -Se proprio ci tieni.
ULISSE -Potresti dedicare le tue poesie alla tua isola, così la sentiresti più vicina e la renderesti famosa nel mondo.
FOSCOLO -Hai proprio ragione, mi metto subito all’opera.
ULISSE -Buon lavoro. Ora ti devo lasciare, ma è stato davvero un piacere parlare con qualcuno che ha vissuto delle esperienze così simili alle mie.
FOSCOLO -Anche per me lo è stato. Tu che puoi, salutami la Grecia.
ULISSE- Senz’altro.

Realizzato da Raffaele Maurizio

ZANTE